FOTOGRAFIE

mercoledì 18 maggio 2016

RIGHTS




Roma, Facebook 23/01/2016
Si sappia che è quanto meno anacronistico il fatto che in qualcuno dimori la necessità di sottrarsi al civile o prendere le distanze dal disuguale. Gioite, dunque, al #‎familyday , o' candide pecorelle, che noi, vittime dell’arbitrio carnale, vogliamo correre il rischio di perdere la rettitudine.

Roma, Facebook 23/01/2016
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

Roma, Twitter 07/02/2016
Il post di #formigay è denigratorio, va segnalato a prescindere dalle
spalle larghe della comunità.#megliochecchecherepresse


Roma, Facebook 09/02/2016
A beneficio del qualunquista medio, di cui intercetto una variegata, quanto fatale, stratificazione nei social media, va precisato che la pratica dell'utero in affitto non si traduce sempre e tassativamente in un mercimonio. Con l'occasione si puntualizza che la deprecabile procedura citata, di cui è sempre meglio non parlare se non se ne sono approfondite tutte le declinazioni e implicazioni, non è nemmeno oggetto di discussione e che la sua sovrapposizione al dibattito sui diritti civili è ambigua, fuorviante, insidiosa.

Roma, Facebook 11/02/2016
Il mondo scruta la nostra arretratezza, trae conclusioni nella latitanza delle misure d’allarme, nell’assenza di regole, nell’inesistente mappatura delle priorità.

Roma, Facebook 14/02/2016
Seguimi io sono la notte, il mistero, l'ambiguità io creo gli incontri sono la sorte, quell'attimo di vanità.

Roma, Facebook 16/02/2016
Il blando posizionamento dei sindacati in materia di diritti civili, tolta qualche eccezione locale; la loro assenza rispetto alla tutela di tutte le tipologie di formazione familiare; l’inesistente esigenza di colmare, nei singoli contratti di categoria, i siderali vuoti normativi su temi etici. Tutti elementi che danno la misura di quanto le organizzazioni dei lavoratori siano vetuste, autoreferenziali, superficiali e distanti anni luce dai contesti più evoluti. Non c’è problema, facciamo da soli.

Roma, Facebook 16/02/2016
Se mai avessi dato la mia preferenza al #‎m5s e non l'ho fatto, ripeto non l'ho fatto, resistendo al fascino di una millantata e mai agita indipendenza e laicità di pensiero, oggi mi sarei mangiato le mani fino a lambire ulna e radio.

Londra, Facebook 16/02/2016
Saturo del letame patito nelle ultime settimane, stanco di fascisti, neocatecumenali, pentastellati e cattodem, della contro-informazione, dei molluschi e dei celenterati, vado qualche giorno all'estero a respirare un po' di modernità. C'è qualcuno che mi step-child adotta? Va bene anche un utero che mi affitta.

Roma, Facebook - Twitter 22/02/2016
Il ddl con stralcio della stepchild è lurido compromesso che certifica la latrina in cui viviamo.

Roma, Facebook 23/02/2016
Ancorché provvisto di stepchild adoption, il famigerato disegno di legge, voluto da molti e snaturato da pochi, avrebbe costituito una diminutio rispetto al riconoscimento dei diritti umani di base, già assicurati in moltissimi paesi. Quella che verrà votata, se verrà votata, sarà una legge monca, basata su un compromesso meschino nella forma, quanto subdolo negli effetti. Sarà il moderato risarcimento politicamente corretto per una minoranza che arreca fastidio. Il gioco ipocrita che non determina avanzamenti socioculturali. La fioca concessione inadatta ad abolire l'isolamento, che non prende le distanze da un livore radicato e sostanziale, dal terrore del differente che perpetra il suo latente e ambiguo serpeggiare, a danno della dignità di molti. Quella che verrà votata, sempre se verrà votata, sarà una legge incompleta, manchevole, mutila. Conservatori e reazionari continueranno ad avere voce, manovrando le masse instupidite e instillando ancestrali dubbi malevoli. Chiesa e borghesia condizioneranno le posizioni. Falsi leader indicheranno presunte direzioni strategiche, improvvisando alla meno peggio. Squallore e paura comprometteranno le facoltà residue, le scelte individuali e consapevoli, desertificando irreversibilmente ogni prospettiva di libera evoluzione. Delusione a palate.

Roma, Facebook 25/02/2016
Il ddl Cirinnà traligna in testo Renzi-Alfano. Alfano, dico. Half-ano (cit.). Mezzo culo. Ripugnante.

Roma, Facebook 08/03/2016
Buona commemorazione a tutti, compresi uomini, fru fru, lelle e trans.

Roma, Facebook 24/03/2016
Esistono persone semplici, tranquille, pacifiche, riflessive. Ecco, io sono l'esatto opposto.

Roma, Facebook 26/03/2016
Paolo Poli ha rivendicato per primo la dignità della diversity, con rara leggerezza, cultura ed eleganza, senza omissioni, tornaconti o ambiguità.

Roma, Facebook 08/04/2016
Il fatto che il pontefice nella sua, pur legittima, opera di evangelizzazione, formuli posizioni specifiche su temi che non riguardano il Vaticano, ma lo stato in esclusiva, nonché la laicità su cui è ontologicamente fondato, è in primis anacronistico, poi arbitrario, infine teoreticamente erroneo.

Roma, Facebook 30/04/2016
Il linguaggio è un fatto serio, può rivelarsi insidioso, come provocare cambiamenti di portata storica. Assunto questo, tanto per cominciare, esorterei i divulgatori ad utilizzare la forma "famiglie omogenitoriali" in luogo di "famiglie formate da coppie omosessuali con figli" o "legami omoaffettivi" in luogo di "unioni omosessuali" e via cantando. Ciò in ragione del fatto che il suffisso "sessuale", nelle menti (milioni) condizionate dalla cosiddetta morale cattolica, millantata come complesso di regole di origine divina ma storicamente agita come suprema feccia, in quanto certamente ipocrita, è infuso da una connotazione che richiama un altrettanto scadente, pericoloso ed ontologicamente errato prodotto della mente, comunemente chiamato "peccato". Thank you.

Roma, Facebook 10/05/2016
"...voterò questa legge, allora, ma chiedo anche scusa ai miei fratelli gay e alla mie sorelle lesbiche per non essere stata capace di difendere adeguatamente la loro dignità e la loro uguaglianza"
Michela Marzano, filosofa.

Roma, Facebook 10/05/2016
L'obiezione di coscienza decantata da Alfio Marchini, esattamente come quella dei medici antiabortisti, mira ad indebolire l'atto normativo cui si riferisce, minacciando l'integrità e la dignità delle persone, compromettendo le basi del contesto democratico all'interno del quale deve svilupparsi una legge e promuovendo deliberatamente futuri comportamenti illegittimi. Adesso l'elettorato fascio-cattolico ha una valida alternativa.


Roma, Facebook 10/05/2016
La militanza di Forza Nuova esce improvvisamente dalla propria cloaca e, di soppiatto, muovendosi tra escrementi ideologici, tradendo una ingiustificata (quanto patologica) rabbia animale, ordisce meschini piani di comunicazione che, in un attimo, possono sconfinare in rovinose digradazioni di terrorismo - quantomeno verbale. Attenzione.


Roma, Facebook 11/05/2016
193 NO #‎diritticivili


Santi Villari
18/05/2016

mercoledì 21 ottobre 2015

WAIT





I was running down the road
The fear was all I knew
I was looking for a soul that’s real
Then I ran into you, And that cherry blossom tree
Was a gateway to the sun
And friendship, once it’s won
It’s won, It’s one


Aereo, treno, trenino e bus. Spostamento, posizionamento, rigenerazione. Tram. Con o senza sigarette tra i denti. Con o senza musica nelle orecchie. Parcheggio, auto, trasloco, attestato.

Chi non si lascia stroncare dall'inquietudine governa ogni attesa. Chi, invece, vi cede può perdersi. Non è sempre chiaro se aspettare significa disporsi a creare nuovi spazi e abitudini o dare tempo e valore agli altri e alle loro chances di stupirci. Ciò che è chiaro è che l’attesa può logorare e rendere affamati, soli, tristi. Oppure contenti, in virtù dell’ottimismo insito in certe attese.

Aspettare, in realtà, significa essere costanti, insistenti, vivi. Inviare segnali taciturni a se stessi per dar loro un merito migliore. Saper aspettare, invece, non è da tutti. E’ stringere i denti, fissarsi, tormentarsi. Ma anche sprecare tempo e decostruire. 

L'attesa è finita per ora, ma dietro la parte convessa dell’angolo della strada, c’è già traccia di lei.



Des visages et des lieux qu’on n’est pas sûrs de revoir
Les rues sont assez larges pour laisser passer les chars
Il faudra se souvenir, dans le feu de l’action
Des visages et des lieux qu’on n’est pas sûrs de revoir
Au fond du cœur des filles, le chrome et le coton


Santi Villari
21/10/2015

mercoledì 1 luglio 2015

PRIDE




All the pretty stars shine for you, my love
Am I the girl that you dream of?
All those little times you said that I'm your girl
You make me feel like your whole world




Il make-up impeccabile delle queens se lo aspettano tutti. Così come il decalage cromatico dal borgogna al cipria, passando per tutte le sfumature possibili del rosso e del rosa.

Ciò che invece colpisce è la marcia dei medici, dei dentisti, dei cestisti, degli scout, dei biciclettari, dei nerd, dei rugbisti, degli infermieri insieme con i discotecari e i disadattati. Al corteo sfilano le forze armate, accostando il loro orgoglio privato all'onore dell'essere utili. A uno che viene dal terzo mondo questa cosa mette i brividi.

Tutti incedenti contro il pregiudizio, per dichiarare una condizione umana, senza bottini o capi cosparsi di cenere, senza trofei da mostrare. Con e senza piume, a dire di stare nella parte chiara del tutto, a ricevere gli applausi delle famiglie che stanno a guardare, con i bambini che cantano sorridendo e battono il tempo quando s’alza la musica, cercando gli occhi complici dei genitori.

Nella festa dell’accettazione e della coscienza nessun mostro gender, nessun podio, nessuna quotazione, nessuno spauracchio, nessuna sentenza, nessun protagonismo immorale.

Solo un’impressione speciale.


Some people are gay. Get over it!

Santi Villari

01/07/2015

lunedì 13 aprile 2015

ZERO





In the land of Gods and Monsters, I was an Angel.
Living in the garden of evil, screwed up, scared, doing anything that I needed



Come Frida Kahlo, un’ombra sulla fronte, le spine a graffiare le spalle e un tremendo malocchio allacciato al collo, a un anno dal caffè più amaro, servito in tazza d’oro, comprendo la maturità dei tempi per ripartire. Da zero.

Me and God we don’t get along…It's innocence lost. Innocence lost.



Santi Villari

13/04/2015

venerdì 20 febbraio 2015

IPNOSI





Piuttosto che il limbo avrei scelto l’inferno, fosse stato il prezzo della libertà
Il paradiso poteva anche attendere



Nato un anno prima dell’elezione a presidente di un politico, giornalista e partigiano molto stimato. Cresciuto con la biografia illustrata di Berlinguer sul comodino, segretamente rubata a mio padre. Investito, letteralmente, dalla versione enciclopedica del testo chiave del marxismo, regalo della nonna paterna al raggiungimento della maggiore età. Militesente. Pazzoide, selfish, radicale in pectore. Esonerato, ad anni alterni, dall’ora di religione a partire dalle primarie, sempre per granitica scelta individuale. Celerissimo nell’autodeterminazione. Abbastanza resistente ai colpi esistenziali, anche quando auto-inferti. Affetto da una disfunzione che fa trascolorare di fronte all’autoritarismo o al perbenismo, soprattutto quando negati benché praticati.

Rifiuto le omelie fondate su una presunta rettitudine, proclamate da picchiapetto che mutuano il loro risentimento irrazionale in squallore comunicativo, nel bailame generale dell’intransigenza conformista che si riaffaccia a fasi alterne, massimamente dietro le tastiere morbose e sputasentenze del web.

In un posto culturalmente e storicamente fondato su clero e fascismo, nel quale ogni barlume di coscienza è inevitabilmente sputtanato dalla ben più connaturata inclinazione alla corruzione e alla vendita delle indulgenze, la formazione delle nuove generazioni è centrale.

Istruite allievi e figli affinché sappiano riconoscere autonomamente che la libera affermazione del sé è sacrosanta e inviolabile. Raccontate loro che ciò che è differente non è migliore, né peggiore, è solo differente. Che le posizioni integraliste recitate dalle sentinelle di una ipotizzata morale universale costituiscono l’eccezione, quando non lo scarto, perché danno luogo all’esercizio subdolo di una scadente forma di volontà di primeggiare tra gruppi di persone. Che le certezze assolute sono un sonno collettivo. Che la vita impone scelte coraggiose che pretendono trasparenza e verità.

Che occorre essere svegli, non cedere all’ipnosi.


Drogato, nero, frocio, comunista, pervertito, terrone, punkabbestia, sadomaso, travestito
è inutile nasconderti sarai individuato e nel cuore della notte sarai sprangato


Santi Villari
20/02/2015

mercoledì 14 gennaio 2015

SATURNO




Me ne stavo qui con gli occhiali al soffitto
a innamorarmi dei colori delle cose
ma desiderare non basta, da così lontano non basta.
 Ora ho un contratto con gli angeli e ti ritrovo di sicuro vita
in qualche mese d'agosto accecante
o in un tempo meno illuso.


Un scrittoio giallastro sostiene lo schermo collegato al laptop per mezzo di una stazione dotata di led a luce chiara. In fila almeno cinque dispositivi di comunicazione del tempo presente, due telefoni mobili, uno fisso, wired e con tanto di cornetta, un tablet in stand-by, il computer di cui sopra che tarda ad avviarsi dopo l’inserimento dei codici segreti. Un po’ più su da destra a sinistra nell’ordine: un apparecchio da detective caduto in disuso, le foglie verdi di un potus centenario, la trascrizione di pay-off altisonanti, una tazza vintage che raccoglie una dozzina pennarelli colorati, molti dei quali scarichi.

Nessuno chiama, le deflagrazioni informative avranno luogo in seguito.

Mezza acqua primavera frizza inosservata. Vecchie pagine in legalese, oltraggiate da scarabocchi ossessivi, ambiscono al riciclo con carta e cartone. Lo zaino svedese con sei cerniere fragorosamente aperte rischia di precipitare, compiendo un volo dal bilico fino al pavimento blu sintetico.

Biro nera e due matite, una a punta sottile, l’altra dal tratto paffuto. Niente carta per scrivere a mano. Le cuffie simulano il falsetto smarritosi in gola: “e vai e vai e vai, lasciandomi così, sospesa a un filo di follia” o “sono quello che ti naviga nelle vene e poi diventa sale”; mentre la sedia ereditata da Anna, dà prova di saper compiere le usuali rotazioni e rivoluzioni.

Fuori dalla finestra i silos, i lavori in corso, l’orizzonte sfigurato dagli attrezzi del porto, la cabina di trasformazione alla sinistra. Dentro la stanza, un brusio di seconda scelta. Sotto ai piedi, le viscere maligne. Sopra, le giganti rosse, i pianeti scortati dai satelliti. Sole, Plutone, Titano, Luna e molto altro. Saturno, il cui trionfo è in Bilancia, la cui rovina infuria su Ariete.

Quasi come il movimento del cosmo truccato da stasi, il relativismo delle distanze mi atterrisce.


Nessuno vorrebbe essere come me
Neanche io (F. Ozpetek)


Santi Villari
14/01/2015

giovedì 18 dicembre 2014

COME ORFEO


Io sono quello che non ha confine, sono la tua forza
Quello che ti libera dalle catene al vento di un ciclone, faccio da padrone



Il razionalismo, basato sull'assunto secondo cui la ragione è fonte primaria di ogni conoscenza, ci ha salvati dal pressappochismo e dalla tuttologia facile, che altrimenti avrebbero inquinato buona parte della storia del pensiero. A memoria d’uomo, questo ha però mietuto più vittime della fissione nucleare, per via della deriva realistica a cui inevitabilmente si approda. Il che, su bestie fatte di muscoli ed emozioni, ha l'effetto di far sprofondare in uno stato di incalcolabile inquietudine. Cosa diversa è il raziocino, quest’ultimo a casa mia spesso manca.

In soccorso a questo scenario crudele viene lo spiritualismo, che seppur debordante di fatalismi deistici e contraddizioni pietose, compensa lo smisurato trascinamento pragmatico della ratio, munendoci di una goccia di fiducia durante l’attesa.

Molte sono le devozioni che tradizionalmente comparano certi fatti materiali a valori dal sapore psicologico, come per smaltire gli effetti dei primi. Per esempio, il concetto del dio distruttivo Shiva nell'induismo, è collegato al fuoco. Ma il fuoco è anche vita, a seconda del culto di riferimento, insomma possiede elementi di creazione e disintegrazione al suo interno. Ora, non bisogna essere razionalisti, né praticare l’induismo per dimostrare quanto formidabilmente plausibile sia, seguendo l'esempio, l'analogia tra il fuoco, il divino e l’esistenza; sul filo che li tiene metaforicamente connessi non c'è molto da eccepire. Ne consegue che creazione e distruzione sono due facce della stessa moneta, a prescindere da come la si osservi. Questa illogica biunivocità, di impronta spirituale o razionale che sia, si sintetizza nell'essere stesso, che nell'orfismo demanda ad un uovo l’origine della vita e il motivo della sua pienezza. Una vita che poi regredisce sino al non-essere, aridaje. Siamo ancora li. Vuoto, pieno, distruzione, rinascita. Le analogie non si contano.

Come un Orfeo moderno, cantore e sciamano fatto fuori dalle menadi, capace di ammaliare e compiere il viaggio dell'anima lungo i tenebrosi sentieri della morte, dico la mia sulla vita. E’ sufficiente dimorarla per provare a spiegarla.

Vita è un plaid sul sofà, la copia di un libro sulla misantropia. E l’avversione per i vizietti privati, coltivati nel sottobosco e destinati a fare danno. È la necessità di riconoscersi diversi rispetto a chi non è capace di amare. È il fardello di alcuni tratti caratteriali che non possono che acutizzarsi con l'avanzare dell'età. È imperfezione e commiserazione. E’ mente, poi cuore, poi corpo. È la seduzione storicamente attribuita a Satana. Il terrore irrazionale di essere normali. Vita è un luogo in cui le settimane si srotolano con velocità aliena e modalità spesso senseless. È l'infinita e massacrante ricerca di una leggerezza, difficile se non impossibile da conquistare, è dramma e commedia, satira e tragedia.

Vita è qualcosa di pungente e rinfrescante come un gelo al limone, confortante come cioccolata. Violenta e improvvisa come onda di tormenta. Segreta e inesorabile come l'analisi del sé. Stessa sorte che tagliente ci cambierà. Generosa, creativa, scivolosa, poetica. Ladra, fanatica, vendicativa, farabutta.

E’ schiaffi e brividi, abbagli e amarezze, carezza di baci. E’ panorama comune, nel quale si è schiavi della bellezza, quella totale che fotte tutti. E’ un involto rovente con dentro un cuore in cui nevica o, al contrario, una fibra gelida con un centro che raggia di lapilli.

Merry merry Christmas, gente.


Tutto inizia, invecchia, cambia forma,
L'amore tutto si trasforma
Persino il dolore più atroce si addomestica


Santi Villari
18/12/2014

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